Nella scorsa puntata di Charlot, rubrica radiofonica in onda su RSI Rete Due, ho lasciato un mio intervento in merito al rapporto tra musica e videogiochi. Non si parla di traduzione o linguistica stavolta, ma di altre nerdate!

Charlot è un programma radiofonico di Radiotelevisione svizzera (RSI) che va in onda settimanalmente su Rete Due. Si tratta di un podcast fresco e giovane, che guarda al mondo dello spettacolo, del cinema e della musica con un occhio curioso e con un certo spirito di leggerezza. Curato dal giornalista Mario Fabio, si diverte a far dialogare tra loro i vari media, passando dai linguaggi più moderni a quelli più tradizionali, per riflettere, scoprire e interrogarsi su quelle che sono e saranno le loro prospettive future.

Ebbene, nella puntata di domenica 30 aprile sono intervenuta anche io, assieme ad altri ospiti, per parlare di videogiochi e musica. Con il videogioco inteso come ottava arte (e già soltanto su questa definizione si aprirebbe un dialogo infinito), abbiamo affrontato insieme il rapporto che sussiste tra l’esperienza e il prodotto videoludico e l’importanza delle colonne sonore che da sempre lo accompagnano.

Un viaggio che parte dagli 8 bit e arriva fino ad oggi, passando per il SID del Commodore 64 e arrivando a delle produzioni che ormai diventate pressoché cinematografiche. Il tutto analizzando quelle che sono le influenze e le opere scritte e composte da artisti quali Akira Yamaoka e Gustavo Santaolalla – il primo noto compositore delle OST dei primi Silent Hill e l’ultimo per aver dato vita alle musiche di uno dei titoli di punta di Naughty Dog.

Abbiamo dunque affrontato l’incredibile successo ottenuto dall’acclamatissimo The Last of Us, diventato serie Tv firmata Netflix, e siamo infine arrivati a parlare di Intelligenza Artificiale, musica generativa e chiptune. Tutto in una volta sola!

Se vi interessa, potete ascoltare il mio intervento, così come l’intera puntata, sui canali ufficiali di RSI. Insieme a me sono intervenuti anche Chiara Ambrogio, Matteo Bittanti ed Emiliano Ereddia. Buon ascolto!